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Lo
stabilimento di Aurelia fu realizzato nel 1929 per l'estrazione dell'alluminio
dalla leucite da cui, con il metodo Blanc, si produceva l'alluminio.
La società costruttrice: " Società anonima prodotti chimici di Napoli", con capitali prevalentemente americani, occupò circa 800 operai ma dopo la guerra la fabbrica, pur risparmiata dalle incursioni aeree alleate, entrò in una fase di crisi irreversibile a causa del cambiamento delle tecnologie produttive; a nulla valse la riconversione dell'estrazione dell'alluminio dalla bauxite che veniva portata a Civitavecchia da Bussi sul Ticino in Abruzzo. |
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Negli anni 30, grazie anche alla vicinanza con la stazione ferroviaria di Aurelia sulla linea Civitavecchia - Capranica - Orte, si sviluppò intorno alla fabbrica un moderno centro abitato che, per modernità, non aveva paragoni in Italia diventando un modello di organizzazione sociale. Il progetto della città giardino di Aurelia
si deve ad una donna: Anna Piccolomini. Particolare attenzione veniva affidata alla cura del verde e al paesaggio; un gruppo di giardinieri era sempre occupato nella manutenzione segno questo di una sensibilità ambientale decisamente all'avanguardia rispetto ai tempi. |
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La borgata Aurelia, nel suo nucleo originario, rimane ancora oggi uno degli esempi più suggestivi di villaggio industriale e raro esempio di insediamento produttivo compatibile con le esigenze ambientali. |
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Basso rilievo formula chimica
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posto all'entrata della fabbrica
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